RASSEGNA: “Da qualche parte tra Musica e Psicoanalisi” – “Emozioni in Gioco, Gioco delle Emozioni: accordi e disaccordi”

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RASSEGNA: “Da qualche parte tra Musica e Psicoanalisi” – “Emozioni in Gioco, Gioco delle Emozioni: accordi e disaccordi”

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La Società Italiana di Psicodramma Analitico S.I.P.s.A. Centro Didattico di Bologna-Rimini, in collaborazione con la COIRAG,  la Società Psicoanalitica Italiana SPI e IPA e la Scuola COIRAG di Padova, organizza la rassegna “Da qualche parte tra Musica e Psicoanalisi”, dal titolo:

“Emozioni in Gioco, Gioco delle Emozioni: accordi e disaccordi”

1 Serata: “A che gioco giochiamo?” (Infanzia)

2 Serata: “I rischi del gioco” (adolescenza)

3 Serata: “Gioco creativo dell’adulto, alla scoperta dei suoni” (adulti)

L’incontro con la musica attiva sensorialità ed emozioni ed avvia un intimo dialogo fra mente e corpo. La musica avvolge e stimola aspetti affettivi, corporei e relazionali: talvolta attraverso le note o il verso di una canzone trova espressione e rappresentazione qualcosa di indicibile, di non ancora pensato ma già presente dentro ognuno di noi.

Mentre la sofferenza psichica produce chiusure, rallentamenti e blocchi che vanno ad ostacolare il naturale percorso di crescita, il gioco e la musica creano nuove possibilità di apertura: costruiscono nuovi ponti comunicativi sia verso il mondo interno, sia all’esterno, nella relazione con gli altri e questo vale per tutte le persone, siano essi bambini, adolescenti o adulti.

Le prime relazioni affettive sono molto importanti e possono influire in modo positivo o negativo sullo sviluppo del Sé dell’individuo; carenze o stimolazioni eccessive da parte dell’ambiente familiare o sociale risultano di ostacolo per una sana evoluzione.

Quando nei primissimi mesi di vita, per tante ragioni, sono venuti a mancare l’accoglimento e il rispecchiamento affettivo necessari, si creano aspetti di sofferenza e di mancanza che il soggetto, se non aiutato, continuerà ad esprimere, anche attraverso una posizione di rinuncia e ritiro dalla vita.

Molti sono i sintomi attraverso cui piccoli e grandi segnalano la propria sofferenza: ad esempio un bimbo che non gioca, mostra così il suo dolore; in adolescenza e nell’età adulta altre sono le vie d’espressione che talvolta passano anche dalla devianza sociale.

La psicoanalisi, attraverso gli strumenti analitici, consente ad ogni persona di dare accoglimento, comprensione, pensabilità ed elaborazione alle proprie vicende psichiche, per porre le basi o permettere la ripresa dello sviluppo della propria identità là dove si è interrotto.

Anche l’espressione musicale, nasce dal tentativo di dare elaborazione alle vicende psichiche relative ai processi di realizzazione del Sé.

Il suono degli strumenti musicali accompagna la crescita armonica, come fa la voce della mamma con il suo bambino.

La musica ci avvicina al gioco e alla magia degli incontri nell’ambiente che ci circonda; consente di uscire dal guscio mortifero delle difese autistiche e nevrotiche, aprendo al desiderio, alla vita, all’altro.

Con il Progetto 2017 vogliamo coniugare gioco, musica ed emozioni: il gioco è una attività fondativa dell’essere umano e continua ad avere un’importanza fondamentale per tutta la vita.

Attraverso il gioco e attraverso la musica, “ri-suonano” emozioni dentro di sé e nelle relazioni con l’altro, formando accordi e disaccordi

Musica, suono e gioco proprio in quanto esperienze relazionali aiutano lo sviluppo simbolico e favoriscono la rappresentazione dell’Altro e di noi stessi.

Pensiamo che musica e arte attraverso le loro molteplici forme, possano rendere trasformabili in un modo creativo le umane esperienze emotive facilitando relazioni interpersonali di incontro e conoscenza fra età, culture e generazioni diverse.

L’ascolto, la partecipazione, la condivisione sonora e il gioco, sono molto importanti anche nel lavoro psicoanalitico dove consentono di creare un contatto, un pensiero creativo e trasformativo che aiuti a superare la solitudine delle persone e faciliti la costruzione, dentro e fuori di sé, di un mondo più flessibile ed armonioso.

Anche la psicoanalisi è un’arte: attraverso il lavoro analitico il paziente riesce a trovare espressione al suo dolore che allora può essere accolto e trasformato.

La sofferenza chiede una forma espressiva. Quando l’analista usa la metafora giusta, aiuta il paziente a ritrovare il piacere di pensare e di esprimersi.

Ernesto De Martino raccontava che le persone affette da tarantismo (fenomeno isterico convulsivo) reagivano al suono di un’orchestrina e trasformavano la loro agitazione psicomotoria in danza; ma perché ciò accadesse era necessario che l’orchestrina trovasse la nota giusta, il giusto ritmo. Qualcosa di analogo accade metaforicamente, nella stanza d’analisi.

La metafora è gioco. Per il bambino il giocattolo è una metafora. L’oggetto transizionale di Winnicott, il primo giocattolo, è la prima metafora del proprio mondo interno. Il paziente a volte pensa: “Che strano, non mi dai consigli né giudizi. Mi dai solo dei giocattoli, che a volte suscitano la mia curiosità, a volte non mi dicono nulla. Però quando li trovo interessanti, li tocco, li utilizzo: allora mi viene voglia di usarli per giocare, mi viene voglia di inventare nuovi giocattoli e nuovi giochi”.

Nella società contemporanea sempre più numerosi sono i segnali di disagio interiore di adulti, giovani e bambini. Spesso anche i genitori si ritrovano disorientati e soli e finiscono col rincorrere modelli facili ed idealizzati che non favoriscono la crescita né di se stessi né dei propri figli.

L’evoluzione scientifica e tecnologica poi, se da un lato offrono grandi vantaggi sul piano individuale e su quello sociale, dall’altro rischiano di alimentare fantasie onnipotenti di controllo su ansie e paure.

In tempi così complessi, la globalizzazione-indifferenziazione, può trasformarsi in un pericoloso rischio di perdita dell’identità e di capacità di contatto umano, determinando nelle persone un senso di smarrimento e di angosciosa solitudine.

Riteniamo che mai come oggi, dunque, siano utili spazi di incontro che aiutino da realizzare la rassegna. Pensiamo che le tre serate allo Spazio Tondelli di Riccione possano essere occasione di divertimento ma allo stesso tempo di crescita e conoscenza, in un clima che faciliti il pensiero.

Introdurrà la Rassegna dott.ssa Cinzia Carnevali, psicoanalista SPI e M.D. SIPsA-Coirag

1 Serata: A che gioco giochiamo?” (Infanzia) sabato 28 gennaio ore 21

Presenta Roberta Savioli Psicoterapeuta M.S. SIPsA

Alberto Schon Psicoanalista SPI e Lidia Mulazzani Psicoterapeuta A.M.H.P.P.I.A (corsi Tavistock clinic) – SIPsA – I.I.P.G. 

Marzia Mancini insegnante, studia canto lirico, poi si specializza nella didattica musicale per bambini e per anni svolge attività di propedeutica musicale presso le Scuole per l’Infanzia del Comune di Rimini e in strutture private. Nel 1991 si diploma al Corso Quadriennale di Musicoterapia della PCC di Assisi ed in breve tempo lascia la didattica per la musicoterapia.

Sempre interessata ad ogni aspetto della vocalità ne approfondisce lo studio in senso musicoterapico e ne coltiva gli aspetti più propriamente musicali dirigendo cori amatoriali.
Presidente dell’associazione culturale per la diffusione della musicoterapia “Suono dopo suono” e membro del coordinamento riminese del progetto nazionale ACP “Nati per la musica”.

Performance musicale Elisa Sambi (pianista) e Daniele Torri (flautista)

Scuola di musica: lavorano con bambini dai 2 ai 12 anni, col metodo Suzuki; questo metodo risale al secolo scorso: l’autore si è chiesto come facevano i bambini ad imparare una lingua difficile come il Giapponese. La risposta è: ripetendo (quello che avviene durante l’apprendimento della lingua madre); allora in maniera giocosa si usa questa metodica su uno strumento. Si entra nel gioco ed è tutto gioco, insieme anche un vissuto corporeo.

2 Serata: “I rischi del gioco” (adolescenza) venerdì 10 febbraio ore 21

Presenta Mirella Montemurro Psicoterapeuta SPI-SIPsA

Rita Arianna Belpassi e Stefania Fabbri Psicoterapeute SIPsA

Performance musicale: Musica Rap, witing e break dance con il rapper WORD, Stefano Serio e la sua crew: divulgatore e custode della cultura hip hop a Rimini. Tramite il rap, il writing e la break dance come dalla fine degli anni 70 a NYC viene usata la musica hip hop per esprimere la propria consapevolezza e lasciare una testimonianza indipendente del vissuto all’interno del tessuto urbano

3 Serata: “Gioco creativo dell’adulto alla scoperta dei suoni” (adulti) sabato 1° aprile ore 21.

Presenta Laura Ravaioli Psicoanalista SPI

Silvia Cicchetti, Valentina Taddei Psicoterapeute SIPsA-Coirag

Carlo Gandolfi Architetto e Musicista, ha progettato e realizzato teatri ed auditorium, tra i quali i più conosciuti sono il teatro Corte di Coriano, l’Istituto Musicale Superiore G.Lettimi di Rimini e il Palacongressi di Riccione.

“Ho sempre pensato che il rapporto tra l’architettura e la musica\ritmo fosse molto stretto.

Nella mia mente ho sentito suonare note graffianti allo svolgersi delle scale del Palacongressi come se fossero bandiere mosse dal vento con un fruscio ritmico accompagnato da diverse sonorità generate dalle luci e dalle ombre del palazzo……”

Concerto audio-visivo: GROUND to SEA SOUND COLLECTIVE: suoni dell’ambiente, composizioni musicali e immagini video

Il collettivo Ground-to-Sea Sound Collective nasce a Rimini nel 2013 grazie a Fabio Mina (musicista), Emiliano Battistini (musicista e ricercatore) e Luca Mina (videomaker).  Il gruppo lavora sulla relazione tra paesaggio sonoro, musica e videoarte, attraverso concerti sti-specific e installazioni audiovisive in cui musica e immagini sono composte a partire dai suoni del paesaggio urbano e/o naturale. Il progetto, vincitore del bando GA/ER (Giovani Artisti Emilia Romagna) 2013, è stato presentato all’Accademia d’Arte di Bologna, al Conservatorio di Bologna, allo Spazio Gerra di Reggio Emilia, allo Spazio Ape Bianca di Forlì, al Festival Malafesta di Santarcangelo di Romagna, alla Biennale del Disegno di Rimini (1° edizione) 2014, al Cantiere Artistico di San Mauro Pascoli, al Circolo il Grottino di Pesaro. Ultimi lavori sono il disco “The flow between” (autoprodotto) nato da una ricerca sul ponte come oggetto sonoro e il cortometraggio “Crossing”, attraversamento sonoro del quartiere Miramare di Rimini.

La Rassegna si avvarrà del Patrocinio del Comune di Riccione ed avrà luogo allo Spazio Tondelli di Riccione, Via Don Minzoni,1.

L’ingresso sarà gratuito. L’iniziativa non ha scopo di lucro, si pone come obiettivo prioritario di coinvolgere un pubblico di tutte le età, anche di non addetti ai lavori. Confidiamo nella partecipazione anche di un pubblico vario, curioso e disponibile a mettersi in gioco per poter condividere un’esperienza che si apre al sociale.

La SIPsA è una Società Psicoanalitica di Gruppo, fa parte della COIRAG (Confederazione Italiana per la Ricerca Analitica sui Gruppi), si occupa dell’Individuo, del Gruppo e delle Istituzioni, coinvolge Scuole, Università, Aziende, gruppi di Ricerca Scientifica, Operatori Socio- Sanitari.

Ringraziamo per l’attenzione e porgiamo cordiali saluti.

Gruppo SIPsA: dott.sse Cinzia Carnevali, Roberta Biolcati, Sonia Saponi, Silvia Cicchetti, Daniela Curò Dossi, Andrea Bacchini, Rita Arianna Belpassi, Stefania Fabbri, Lidia Mulazzani, Mirella Montemurro, Roberta Savioli.

Comitato Organizzativo:

Cinzia Carnevali, Silvia Cicchetti, Rita Arianna Belpassi, Roberta Savioli, Stefania Fabbri, Mirella Montemurro, Lidia Mulazzani, Laura Ravaioli, Valentina Taddei.

Referenti per il progetto: Roberta Savioli cell: 333 – 6723418

Cinzia Carnevali, Psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana (SPI), membro didatta SIPsA-COIRAG Rimini Tel 0541 – 783147 Cell: 338 – 4640763

Roberta Biolcati: Psicoterapeuta SIPsA-COIRAG Bologna cell:338 2935621