Processo psicologico attraverso cui un soggetto assimila un aspetto, una proprietà, un attributo di un’altra persona e si trasforma, totalmente e parzialmente sul modello di quest’ultima. La personalità si costituisce e si differenzia attraverso una serie di identificazioni.
Possiamo distinguere tre tipi d’identificazione:
identificazione eteropatica e centripeta in cui il soggetto identifica la propria persona con un’altra.
Identificazione idiopatica e centrifuga in cui il soggetto identifica l’altro con la propria persona.
Identificazioni reciproche quando i due movimenti coesistono con fusione della propria identità con quella degli altri (Laplanche J., Pontalis J.-B., 1967).
Identificazione in Freud
Nella teoria freudiana l’identificazione assume un valore sempre più ampio diventando l’operazione con cui si costituisce il soggetto umano.
“Freud trapianta lo schema tradizionale dell’identificazione dislocandolo dallo spazio psicologico e tridimensionale allo spazio inconscio”. (Nasio, 1988, 148).
Si può distinguere un’identificazione totale tra l’istanza psichica inconscia chiamata Io e l’altra istanza psichica inconscia che possiamo chiamare oggetto, e un’identificazione parziale dove l’Io si identifica con un aspetto e uno soltanto dell’oggetto (dove per oggetto intendiamo la rappresentazione psichica inconscia dell’altro).
Nel 1921 in Psicologia delle masse e analisi dell’Io (cap. VII) Freud distingue 3 forme di identificazione:
- Nella prima forma l’identificazione è la prima manifestazione di un legame emotivo con un’altra persona. L’identificazione tende a configurare il proprio io alla stregua dell’Io assunto come modello.
- Nella seconda forma l’identificazione è subentrata al posto della scelta oggettuale e la scelta oggettuale è regredita fino all’identificazione (vedi il caso di Dora in Freud Frammento di un’analisi di isteria). In questo caso l’Io assume su di sé le caratteristiche dell’oggetto. Si tratta di un’identificazione parziale e assai circoscritta che si appropria soltanto di un aspetto della persona che è oggetto di identificazione.
- Nella terza forma l’identificazione prescinde dal rapporto oggettuale con la persona copiata e insorge in rapporto a qualsiasi aspetto posseduto in comune e in precedenza non percepito, con una persona che non è oggetto delle pulsioni sessuali. Uno dei due Io ha percepito un’analogia significativa con l’altro in un punto preciso, su tale fondamento si forma un’identificazione in quel punto. Si tratta di un’identificazione parziale, assai circoscritta, che si appropria soltanto di un aspetto della persona che è oggetto d’identificazione.
Identificazione in Lacan
“Per Lacan l’identificazione è il nome che serve a designare la nascita di una nuova istanza psichica, la produzione di un nuovo soggetto”. (Nasio, 1988, 148).
“L’identificazione non è solo inconscia – come aveva affermato Freud – non solo significa generazione, ma viene invertito il senso del processo. Al posto di A che diventa B – come accadeva in Freud – è B che produce A. Identificazione significa che la cosa con cui l’Io si identifica è la causa dell’Io: vale a dire che il ruolo attivo giocato precedentemente dall’Io è ora svolto dall’oggetto. L’agente dell’identificazione è l’oggetto e non più l’Io”. (Nasio, 1988, 149).
Lacan distingue tre diverse identificazioni
- identificazioni immaginarie costitutive dell’Io, i cui componenti sono l’immagine e l’io,
- identificazione simbolica fondatrice del soggetto dell’inconscio, i cui componenti sono i significanti e il soggetto dell’inconscio;
- Identificazione fantasmaticaistitutiva del fantasma i cui componenti sono il soggetto dell’inconscio e l’oggetto a
Pone la distinzione tra identificazione simbolica a due livelli:
- con l’immagine rinviata dallo specchio la cui assunzione costituirà la base per la costruzione dell’immagine unitaria del proprio corpo e la genesi dell’Io
- col desiderio dell’Altro che consente il passaggio dal piano dell’immaginario al piano del simbolico.
“L’identificazione simbolica consiste nella nascita del soggetto inconscio, intesa come la produzione di un tratto singolare distinguibile nel momento in cui consideriamo uno a uno i significanti di una storia”. (Nasio, 1988, 164).
Lacan dedica il seminario IX all’identificazione considerandola come identificazione di significante.
Identificazione nello psicodramma
L’identificazione – affermano i Lemoine (Lemoine, Lemoine, 1972) – è ciò che ci permette di riconoscerci nell’altro. Essa è un va e vieni da me all’altro e dall’altro a me.
Nello psicodramma analitico il processo identificatorio è al lavoro ogni volta che si sceglie un Io ausiliario per giocare un ruolo.
“Lo psicodramma è la sede delle identificazioni, la forza motrice della vita del gruppo è l’identificazione, […] essa dinamizza e organizza il gruppo poiché ognuno è esposto allo sguardo dell’altro”. (Lemoine e Lemoine, 1972, pp.55-58).
E’ importante sottolineare che nel gruppo di psicodramma le immagini non vengono contrabbandate come reale, come persone reali che si incontrano., lo sguardo dei terapeuti non è lo sguardo materno che nello stadio dello specchio autentica l’immagine del bambino e la costringe con amore. Esso guarda altrove e non si lascia fermare da nessuno schermo. Né rinvia alcuna immagine.
“Lo psicodramma permette di rappresentare appieno non solo l’identificazione edipica del soggetto ma anche il punto da cui rifiuta di pagare questo prezzo”. (Gaudé, 1998, p. 51).
Bibliografia
Buttiglioni, M.P., Tini F. (1993), “Dizionario”. In Interazioni, n. 1. Franco Angeli Milano.
Freud, S. (1899), L’interpretazione dei sogni. O.S.F, vol.3, Borighieri Torino, 1966.
Freud, S. (1921), Psicologia delle masse e analisi dell’Io. O.S.F, vol.9, Borighieri Torino, 1977.
Freud, S. (1933), Introduzione alla psicoanalisi. O.S.F vol.8, Borighieri Torino 1977.
Freud, S. (1936), L’Io e i meccanismi di difesa. O.S.F vol.11, Borighieri Torino 1978.
Galimberti, U. (1994), Dizionario di psicologia. Utet, Torino.
Lacan, J. (1975), Il seminario libro I: gli scritti teorici di Freud. Einaudi, Torino 1978.
Lacan, J, Il seminario libro IX: l’identificazione. Inedito.
Nasio, J.-D. (1988), Spiegazione di 7 concetti cruciali della psicoanalisi. Edizioni scientifiche Ma.Gi, Roma, 2001.