Al termine di una sequenza di gioco l’animatore invita (può invitare) il protagonista a prendere il posto di uno degli ego ausiliari coinvolti nella scena. Può essere l’animatore a indicare con chi deve essere effettuato il cambio di ruolo oppure (in alcuni casi particolari) si può chiedere al protagonista di scegliere di quale dei giocatori si vuole prendere il posto.
Il cambio di ruolo permette di conoscere meglio le proprie proiezioni e permette di identificare meglio il posto (del padre, della madre, ecc o di chi li ha affettivamente sostituiti) dal quale ciascuno può credere sia possibile desiderare o avere il diritto di farlo. Cambiare ruolo significa pertanto imparare soprattutto a fare i conti con l’illusione puerile che esista da qualche parte una posizione di potere assoluta della quale siamo stati defraudati per colpa dei personaggi della costellazione edipica.
Il cambio avviene non per immedesimarsi empaticamente nel posto dell’altro ma per vedere se stesso da un altro punto di vista, cambiare prospettiva produce un’altra posizione soggettiva.