Per la psicoanalisi l’io (moi), istanza immaginaria sede della coscienza, non si sovrappone al soggetto (je) inteso come soggetto supposto del desiderio inconscio.
Per illustrare tale differenziazione è utile ricorrere ai concetti di enunciato ed enunciazione. Nel discorso dell’analizzante sono presenti due piani distinti: il primo (enunciato) ha una funzione informativa, comunicativa, al di sotto di questo è possibile far emergere un secondo livello (enunciazione) tramite le libere associazioni e la frammentazione del discorso. Il soggetto dell’enunciazione è appunto Je inteso come soggetto di quel desiderio inconscio che preme al di sotto dell’enunciato nel tentativo di farsi intendere.
Bibliografia:
Chemama R., Vandermersch B. (1998), Dizionario di Psicoanalisi. Gremese editore, Roma, 2004.