Oggetto causa del desiderio che si genera nello scavo che la domanda apre aldilà della soddisfazione del bisogno. Nella relazione tra mamma e bambino aldilà del soddisfacimento di un bisogno, l’allattamento ad esempio (bisogno di nutrimento del bimbo e bisogno di nutrire della madre), sussiste un di più generato dalla domanda, che trasforma il seno reale del bisogno in seno allucinato del desiderio. Questo di più è l’oggetto piccolo a, oggetto non della realtà, non rappresentabile, ma identificabile con elementi parziali del corpo: seno, feci, voce, sguardo (figure del distacco, della perdita, della separazione). L’oggetto a ha funzione di supportare la mancanza a essere del soggetto del desiderio, mancanza che fa riferimento alla castrazione. Nell’elaborazione teorica di Lacan l’oggetto a ha assunto diversi statuti; come resto eterogeneo alla catena significante, eccesso estraneo, non assimilabile al simbolico; come buco nella struttura dell’inconscio, buco aspirante che sostiene e dinamizza la catena significante.
Bibliografia:
Freud S. (1905), Tre saggi sulla teoria sessuale. O.S.F., vol. 4. Bollati Boringhieri, Torino, 1989.
Lacan J. (2004), Il seminario, libro X. L’angoscia 1962-1963. Einaudi, Torino, 2007.
Lacan J. (1960), “Sovversione del soggetto e dialettica del desiderio nell’inconscio freudiano”. In Contri G. B. (a cura di), Scritti, vol. II. Einaudi, Torino, 2002.