RIVISTA SIPsA – “Conflitti”

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RIVISTA SIPsA – “Conflitti”

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E’ uscito il nuovo numero della Rivista SIPsA “Quaderni di Psicoanalisi e Psicodramma Analitico” dal titolo: “Conflitti”

Presentazione

A memoria d’uomo è difficile ricordare un momento storico così sopraffatto da conflitti bellici, da conflitti socio culturali che si sono insediati all’interno delle istituzioni, da conflitti che ormai tessono la trama delle relazioni tra generazioni e si insinuano molto pericolosamente nelle relazioni affettive provocando quotidiane e tragiche uccisioni.

Conflitti terribili devastano tante zone nel mondo, tante donne vengono uccise da uomini in preda a deliri di sopraffazio­ ne e vendetta, tanti fenomeni sociali, soprattutto giovanili, sono guidati da Thanatos e noi assistiamo alla violenza e sembriamo ormai assuefatti.

La psicoanalisi può aiutarci a capire? Sicuramente sì.

Fin dalla sua nascita, o poco dopo, i fondatori delle teorie sull’inconscio si sono interrogati in merito ai conflitti, in considerazione dell’esplosione della Prima Guerra Mondiale e delle devastazioni che ne erano seguite.
Freud, non a caso poco tempo dopo, inizia a vedere come siano proprio le “pulsioni dell’Io” ad andare oltre il principio di piacere, a spingere verso la morte, alla ricerca di «ripristinare uno stato privo di vita». Quale spiegazione più indubitabile si può dare alle tensioni umane che poi scatenano tragedie, a vari livelli, sino ad arrivare alla morte sul piano della realtà per un solo individuo o per le migliaia di morti provocati da atti barbarici ai quali stiamo assistendo quotidianamente?

Qualche anno dopo la pubblicazione di Al di là del principio di piacere (1920), Carl Gustav Jung, nel 1936, nel suo disperato tentativo di dare una spiegazione a quanto si era scatenato e, purtroppo di nuovo si stava scatenando in Europa, scrive un saggio molto denso su Wotan, il dio del furore tedesco “il viandante” che “si era destato” soltanto nella sua versione prepotente facendo sottacere quella estatica e divinatoria.

Ma, paradossalmente, i due grandi pensatori avevano già acceso tra di loro un grande, grandissimo conflitto che, se letto alla luce di quanto succede ancora oggi nel mondo psicoanalitico, fa molto pensare. Le questioni teoriche sulle quali le divergenze si sono scatenate fino alla rottura e all’aprirsi di scuole di pensiero molto diverse da quali forze sono state guidate? E perché arrivare al conflitto e alla rottura definitiva?
Ancora oggi queste situazioni sono costanti all’interno delle società e delle associazioni che si occupano della psiche. Anche quando si fondano sulle medesime teorie. Paradossi umani che derivano dall’essere “umani, troppo umani”, forse?

Questo numero è dedicato ai conflitti che attraversano la nostra attività e la nostra cultura. Conflitti talvolta resi striscianti, a volte più dichiarati ed espliciti nei vari articoli. Ma che sempre costituiscono il fil rouge che fonda le nostre posizioni nella psicoanalisi e nello psicodramma analitico di cui continuiamo ad occuparci in questa rivista.

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