È uscito il nuovo numero della Rivista “Quaderni di Psicoanalisi & Psicodramma Analitico” dal titolo “Forme dell’Isteria”
Anno 12 – N.1/2 Dicembre 2020
Per visualizzare o scaricare la rivista cliccare sul seguente link:
www.sipsarivista.org
In un periodo segnato da una terrifica irruzione del Reale, rappresentata da un invisibile organismo che può attaccare prepotentemente il nostro, di organismo e in cui ci sentiamo trascinati verso la ricerca di prove di realtà, seppur ontologicamente impossibili, la nostra rivista affronta il tema dell’isteria.
Non è esagerato affermare che l’isteria è l’origine della psicoanalisi.
Gli studi risalgono indietro nel tempo a Charcot, a Janet, fino alla strutturazione logica e linguistica che ne dà Freud e che marchia a fuoco il destino della psicopatologia.
I primi studi sull’isteria di Freud e Breuer si basano sull’ascolto e il trattamento di donne che presentano sintomi particolari, hanno “disturbi di conversione”.
L’isteria continua a presentarsi, nella clinica, con forme moderne e post-moderne. I disturbi di conversione hanno lasciato spazio anche ad altre sintomatologie che possiamo vedere, con Lacan, come indicative del “desiderio di un desiderio insoddisfatto”.
È di questo che si argomenta in queste pagine, in cui gli autori trattano dal loro punto di vista teorico i sintomi e i disagi dei loro pazienti, dei loro gruppi.
Chiudiamo questa presentazione con le parole di Freud:
«Ma se dice Lei stesso che il mio male si collega probabilmente alla mia situazione e al mio destino: a quelli Lei non può certo recare alcun mutamento. In quale maniera mi vuole allora aiutare?».
«Non dubito affatto che dovrebbe essere più facile al destino che non a me eliminare la Sua sofferenza: ma Lei si convincerà che molto sarà guadagnato se ci riuscirà di trasformare la Sua miseria isterica in una infelicità comune. Contro quest’ultima, Lei potrà difendersi meglio con una vita psichica risanata»1.
Proviamo a sorridere …
1) S. Freud (1892-95), Studi sull’isteria, in Opere, vol.1, Bollati Boringhieri, Torino, 1989, p. 439
Fabiola Fortuna