Centro Didattico Aletheia
Breve premessa al nuovo nome
“Ogni campo è il prodotto di un taglio sulla superficie del sapere”
J A. Miller – Un debutto nella vita – da Sartre a Lacan (2002).
Presentazione
Dare un nome a una ricerca è dare un nome a un punto di ricerca, a un incrocio di desideri che si ritrovano a transitare sul campo della psicoanalisi. Poiché tale campo non è definibile, è necessario trovare un limite. Questo limite è il testo freudiano che delimita il continuo processo di definizione di un luogo dove è possibile scambiare il desiderio non sotto forma di plusvalore, denaro, titoli, godimento, ma desiderio che si scambia con desiderio, merce contro merce, voci che interrogano la possibilità di riuso: “Stracci, ferracci, chi ha scarpacce?”.
L’ingresso della moneta fa prevalere la trasformazione della merce in plusvalore, luccichio inafferrabile, che ripete incessantemente una proposta di relazioni basate sull’acquisto come ricompensa, sulla trattativa che alimenta solo urgenza di possesso, in quanto la moneta non è più un prodotto di relazione ma di alienazione.
Il centro didattico S.I.Ps.A, “Campo di Ricerca sullo Psicodramma Analitico” in questi anni ha realizzato spazi di studio e di analisi della clinica dell’incontro dove fosse possibile ascoltare la domanda, il baratto tra merce e merce, luogo dove è legittimato il riciclo di desiderio con il desiderio dell’altro.
Il desiderio è stato piegato al riuso, limitato e reso oggetto deperibile, quindi posto alla regola del limite dato della morte.
Lungo la ricerca si è fatto strada il concetto di Aletheia, concetto di verità che non può essere conosciuta dal soggetto stesso, in quanto la verità gli è sconosciuta. Il soggetto ha la verità impressa come un tatuaggio sul capo e non la può scorgere se non come “sorpresa” che lo coglie impreparato nel transito dell’oggetto tra lui e l’altro. Lo scambio mostra l’aspetto misterioso di αληθής, visibile ma non comprensibile, se non è continuamente posta al giogo dell’utilizzo per la vita. L’illusione sottoposta al limite della vita, come lo sono gli oggetti che entrano nel baratto, lascia il posto a αληθής, permettendo ai partecipanti di apprezzarne la vitalità.
Responsabile del cd Aletheia: dott. Nicola Basile – cell. 3296322722
Didatti: dott. Nicola Basile, dott.ssa Stefania Falavolti, dott.ssa Annalisa Pascucci.
Titolari: dott.ssa Paola Milano.
Associati: dott.ssa Sarah Salvatore, dott.ssa Marina Pagliarini, dott.ssa Alessandra Corridore, dott.ssa Milena Ciano.
Sostenitori: dott.ssa Francesca Freda; dott.ssa Silvia Salerno
Attività in corso nel 2021
Seminario di Polivisione
Frequenza: un venerdì al mese, dalle 19,00 alle 20,30
Luogo: Studio Nuovi Percorsi in via Borelli 5 – Roma – tel. 067020310 (lasciare messaggio in segreteria). Per il distanziamento: piattaforma zoom.
Partecipanti alla Polivisione: 20 tra psicoterapeuti, psicodrammatisti della SIPsA, neuropsichiatri infantili, psichiatri, tnpee, operatori dell’arte con una lunga analisi in gruppo di psicodramma e individuale.
Si può richiedere di partecipare inviando mail a Nicola Basile – nibasile@libero.it
Storia e organizzazione della giornata del venerdì o della “Polivisione”
La storia di questa esperienza di formazione con lo psicodramma analitico ha inizio nel 2015 ad opera di Nicola Basile, didatta della SIPsA. Fino al 2019 si articolava su tre ore: la prima parte era dedicata all’ascolto di un caso clinico relativo all’infanzia e all’adolescenza come discussione di un caso clinico. Dopo una breve interruzione si passava al setting psicodrammatico con l’osservazione di Giuseppe Preziosi.
Obiettivo del progetto era costituire uno spazio dove fosse possibile cambiare il punto di vista del proprio ruolo o Lacan direbbe della “maschera” che l’Altro ha scelto per il soggetto.
Scrive sulle pagine del sito dello studio Nuovi Percorsi in via Borelli a Roma2, Sarah Salvatore: “Gli incontri che lo studio “Nuovi Percorsi” ha proposto e propone, per una riflessione clinica sui casi dell’età evolutiva, si articolano su due sessioni di lavoro: nella prima parte viene seguita la metodica neuropsichiatrica; nella seconda, viene interrogato il desiderio di chi ha il compito della cura, con il dispositivo dello psicodramma analitico. In tal modo è possibile fare un’analisi della domanda di terapia, riformulare ipotesi diagnostiche, ridefinire setting, attraverso accorgimenti di set in corso, o pensando ad interventi di rete in grado di rispondere alla complessità delle domande di presa in carico. Attraverso lo psicodramma analitico è possibile ricercare i processi inconsci che si definiscono nella relazione tra professionista e minore, e, in questo modo, liberare la capacità di risonanza del professionista. Elena Croce (1990) scrive: “Il lavoro di supervisione sembra consistere nell’analisi o scioglimento di quelle rappresentazioni e affetti reattivi che, come tali, sono suscitati dal paziente, nella vita psichica del terapeuta che lavora in una prospettiva analitica, mettendo momentaneamente in scacco il suo ascolto e la sua capacità di costruzione”, intendendo come tale l’atteggiamento di fondo che rende possibile l’analisi, che permette che la parola del paziente riceva la sua capacità di risonanza in analisi. Il gruppo di psicodramma ha il potere di svelare aspetti emotivi inconsci dei professionisti, che, se visti, rappresentano una chiave per comprendere il sintomo. È così possibile cambiare posizione nel gioco e, dunque, passare da un assetto di super-visione ad un altro di poli-visione”
Dal 2019 il setting ha avuto una profonda trasformazione
Innanzitutto, la cadenza è divenuta mensile e la scissione tra setting di parola della discussione caso clinico e gruppo di psicodramma è stata superata. Nel 2019 decidiamo assieme al gruppo di lavoro dello studio Nuovi Percorsi che il caso clinico diveniva già discorso sintomatico del soggetto nel gruppo. Il gruppo continuerà a essere condotto da Nicola Basile, fino a dicembre 2020; da gennaio 2021 inizierà l’alternanza con Giuseppe Preziosi. L’osservazione sarà così affidata di volta in volta a Nicola Basile, Giuseppe Preziosi e Silvia Brunelli.
Il gruppo mensile, dunque, si articola con caratteristiche differenti. Un mese si svolge un gruppo composto da soli professionisti della relazione di cura, nel quale un professionista porterà il suo sintomo relativo al desiderio di cura. Il mese successivo la rielaborazione di quel discorso farà da perno per la sua elaborazione in setting di psicodramma analitico tra gli stessi componenti e degli invitati del mondo dell’educazione, dell’arte, della scienza, della letteratura, che siano interessati ai nodi sociali del lavoro di cura nella relazione tra uomini e donne. Il lavoro del gruppo nella pausa tra una sessione e l’altra viene rielaborato dalla coppia animatore e osservatore che traendone una riflessione che “provochi” domanda al soggetto, sia attraverso il contributo della teoria analitica che il discorso onirico diurno che ci consegna l’arte, la letteratura, la scienza, la riflessione politica. Questa metodica di lavoro sta conducendo a superare, senza però negarlo, il concetto di supervisione come funzione di controllo di un altro sull’altro, rimanendo l’uno e l’altro su piani e prospettive diverse. Così come il sogno è polideterminato, riteniamo che la metodica da noi individuata ben si presti a far emergere i significanti del lavoro di cura.
Scrive Annalisa Pascucci, riflettendo sull’opera di Elena Croce:
“Ripenso a uno scritto del 1989 “Dell’Amore”, in cui mette in evidenza come Freud, trattando dei fenomeni amorosi in “Psicologia delle masse e analisi dell’Io”, in realtà metta in evidenza due strade (così divergenti da diventare opposte), attraverso le quali quel “profugo in esilio” che è l’essere umano può arrivare a vivere l’esperienza d’amore: l’idealizzazione e la sublimazione. La prima viene descritta come un accanimento nel riprodurre il più esattamente possibile il modello dell’identità o quello della perfezione, la seconda è la ricerca inesausta e inesauribile della gioia della verità e perciò nell’ambito della concreta ed imperfetta condizione umana. Quindi il lavoro dell’idealizzazione non comporta in sostanza alcuna reale avventura, mentre ogni tappa del lavoro di sublimazione ha soprattutto il valore di un rilancio della ricerca di altri vertici e con strumenti nuovi.”
Progetto di ricerca del cd Aletheia
Il cd Aletheia sta riflettendo, attraverso seminari di lettura, su un passaggio della teoria di J. Lacan, che ritroviamo nel “Seminario, libro V” di Lacan che sintetizzerò in queste ultime e brevi righe:
“l’oggetto piccolo a sta alla pulsione di essere psicoterapeuta per godere della cura del bisognoso. Lo psicoterapeuta, l’analista, sia in formazione che didatta è colui che viene chiamato per la risoluzione di un sintomo ed è quindi sollecitato da quella pulsione. Il piccolo “a” in questo caso è azione e non parola.
φ = introduce in “a” la legge che barrando il godimento, introduce la castrazione, rendendo possibile la metafora e la metonimia, fessure sull’inconscio. Il piccolo “a” barrato, dunque si esprimerà attraverso la parola del grande Altro. In questo sta il progetto del centro didattico Aletheia, all’interno della S.I.Ps.A.
La funzione della ricerca deve condurre alla (…) costituzione dell’oggetto piccolo (a) nel soggetto, che lo stacca dall’Altro, perché l’oggetto piccolo (a) non appartiene al Significante, ma è un qualcosa di assolutamente personale, di diverso tra soggetto e soggetto. Lacan chiama fantasma i diversi modi di ognuno di articolare i propri rapporti di godimento con l’oggetto piccolo (a), ed è quindi il fantasma che distingue un soggetto da un Altro.
Nel 2021 sono previsti inoltre gli incontri seguenti da calendarizzare:
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incontro con la dott.ssa Annalisa Pascucci sulla sua esperienza di cura dalle dipendenze da sostanze in ambito pubblico;
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incontro con la dott.ssa Falavolti su “Psicodramma nelle istituzioni”;
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incontro con il dott. Basile su “Psicodramma nelle istituzioni intermedie”
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incontro con la dott.ssa Pau Farras sulla sua ricerca sulla Metodica dell’Osservazione diretta: “Un modello di apprendimento dell’osservazione diretta nella scuola materna” in corso di traduzione”.
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Lettura del testo Freudiano sul Perturbante.
Gruppo di psicodramma analitico
Il giovedì dalle 19,00 alle 20,30, si svolge il gruppo di psicodramma di base condotto dai dottori Nicola Basile e Silvia Brunelli, c/o lo studio Nuovi Percorsi di Roma, via A. Borelli 5, 00161 Roma, di cui sono fondatori. Il gruppo è stato fondato nel 2001 da Nicola Basile.
Il setting è a distanza per le normative Covid ma appena possibile tornerà in presenza.
Nicola Basile
Nuovi Percorsi
nibasile@libero.it
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