Tutti gli articoli di questo numero dedicato all’ in-civiltà trattano dello psicodramma analitico: questo è un fatto nuovo e anche singolare per questa rivista che si occupa, oltre che dello psicodramma, anche della psicanalisi. È anche assai particolare che di fatto il richiamo al “disagio” freudiano porti non tanto a dissertazioni teoriche sulle difficoltà dell’attuale crisi economica, sociale e di valori quanto piuttosto ad un possibile trattamento che tali difficoltà tramutano in sintomi. Possiamo, credo, seguitare ad asserire sempre con maggior consapevolezza e, perché no, anche determinazione ormai, che lo psicodramma analitico rappresenti una metodologia terapeutica sempre più efficace anche in relazione a questo preciso momento storico ed alle sue crescenti difficoltà esistenziali. Pensiamo,noi psicodrammatisti, che il gioco, così come da noi specificatamente inteso, contribuisca a fare dello psicodramma analitico uno strumento assai “potente”; uno strumento quindi che anche attraverso il dispositivo della rappresentazione della realtà rende possibile afferrare quel qualcosa che permetta al soggetto di entrare in contatto con un dubbio che non lo faccia restare impigliato nel suo sintomo e gli consenta, invece, di riprendere una strada per la verità.
INciviltà. Simboli, immagini, parole