Il Centro Didattico Alboran di SIPsA organizza per il giorno 06 Dicembre, presso il Museo “C’era una volta” di Alessandria, il seminario, dal titolo: “Adolescenza: Mi arrabbio o mi rompo”.
A seguire la presentazione del Libro: “Ridisegnare la bussola educativa”, a cura di Paola Scalari, Marcella De Pra e gruppo di lavoro (M.T. Lerda, E. Malaspina, M. Tinelli).
L’associazione Alboran, come già nel passato, ospita la Dr.ssa Paola Scalari nella costruzione di una giornata di riflessioni sull’età evolutiva. Il filo rosso della giornata riguarderà, attraverso due focus differenti, il tema Genitori e figli.
Nella prima parte del pomeriggio, la Dr.ssa Scalari ci aiuterà a trattare la questione del ruolo del conflitto (presente o assente) nella formazione dell’identità di un adolescente. Come si comporta l’adulto quando la proposta del limite protettivo scatena reazioni violente da parte del ragazzo adolescente, oppure l’assenza di un limite chiaro porta l’adolescente nella direzione di comportamenti a rischio, autolesionistici a vario titolo? Quanto siamo capaci oggi, come adulti, a proporre tale limite a quei ragazzi che in epoca di pandemia si sono visti togliere qualunque tipo di libertà se non quella mediata da social, piattaforme online e altri strumenti raggiungibili con smarthphone computer o tablet?
Nella seconda parte del pomeriggio, Paola Scalari, con l’occasione della presentazione del libro ‘Ridisegnare la bussola educativa. Gli effetti del trauma pandemico nei bambini e nei ragazzi.’ curato da lei e dalla la Dr.ssa Marcella De Pra, riprenderà il filo del discorso genitori-figli ed il tema del conflitto/assenza di conflitto attraverso il racconto della Ricerca-Intervento del gruppo di lavoro formatosi durante la pandemia su sua iniziativa. Paola Scalari ha raccolto, nel periodo della pandemia, l’adesione al progetto di Ricerca-Intervento da parte di professionisti che si occupano della cura di varie parti d’Italia. Sono stati proposti gruppi rivolti ad adulti (genitori e insegnanti, educatori) con l’obiettivo di lavorare su ciò che loro provavano stando a contatto con il disagio dei bambini durante la pandemia. I bambini, inevitabilmente, durante la pandemia, hanno vissuto la paura dei genitori e degli altri adulti di riferimento di essere contagiati dal virus potenzialmente letale. Il disagio che ne è derivato loro ha generato negli adulti un senso di inadeguatezza mai provato.
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