PROGETTO – “Adolescenti e Migranti. Racconti in cammino: Parole Identità e Nuove Appartenenze”

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PROGETTO – “Adolescenti e Migranti. Racconti in cammino: Parole Identità e Nuove Appartenenze”

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Il Centro Adriatico di Psicoanalisi della Società Psicoanalitica italiana (SPI-IPA), il Centro didattico Rimini-Bologna della Società Italiana di Psicodramma Analitico (SIPsA-COIRAG), e l’Associazione Arcobaleno hanno proposto e realizzato il progetto: “Adolescenti e Migranti; Racconti in cammino: Parole, Identità e Nuove Appartenenze 2021/2022 come prevenzione contro la violenza, contro la dispersione scolastica, lavorando sull’accoglienza e l’integrazione. L’intero progetto ha visto al lavoro insieme ai ragazzi migranti e agli studenti, psicoanaliste SPI e psicoterapeute SIPsA-COIRAG, l’attore Beppe Chirico,  in partenariato con ISUR (Istituto di Scienze dell’Uomo Rimini), cooperative CAD e CENTO FIORI, con il coordinamento di Ass. Arcobaleno ODV. I laboratori sono inseriti nel Progetto “Casa dell’Intercultura Aylan Kurdi – Integrazione 2021”, approvato e finanziato nell’ambito del Piano di zona per la salute e il benessere sociale del Comune di Rimini.

Tema del Progetto:

è la memoria e l’identità: rappresentazione di Sé e dell’Altro simile e diverso da Sé, conflitto, viaggio e ricerca di appartenenza.
In questo progetto abbiamo dato la possibilità di far incontrare due mondi: gli adolescenti e i giovani migranti per poter narrare la loro storia.
Potremmo dire che la narrazione ci permette di comprendere due livelli, quello della realtà (l’Altro, il mondo esterno) e quello del Sè (il mondo interno). Narrazione è un fatto relazionale, i ragazzi desiderano semplicemente che qualcuno li aiuti ad esistere attraverso una co-creazione che genera un mondo nuovo costruito insieme.

Nel corso dei mesi scolastici, i giovani studenti si sono incontrati prima tra loro e poi con i giovani migranti e hanno lavorato insieme con la voce, con le parole, con il corpo e con il movimento. Abbiamo proposto un percorso che ha creato uno spazio contenitivo ed espressivo utilizzando traduzioni e competenze poetiche di vari linguaggi, uno spazio esperienziale di ascolto e incontro rivolto alla conoscenza dell’Altro (mondo esterno) e di Sé. Per essere sempre più se stessi. Si è dato sostegno alla produzione di opere individuali e/o di gruppo attraverso attività creative. Le classi sono state invitate a lavorare su alcuni racconti: Narrazione di Sé, di attività di gruppo (per es. sport, solidarietà tra compagni, di Viaggi) e di scoperte riguardanti l’ identità attraverso brevi racconti, poesie, disegni e video a partire dalla lingua materna originaria intorno all’esperienza della scoperta della natura, del mondo e dell’identità.

“La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla”. (G. G. Marquez). 

La narrazione è uno strumento che ha la funzione di valorizzare e dare dignità e spazio ai giovani per narrare la propria storia e così mostrare i pensieri, le emozioni, le responsabilità e soprattutto le competenze che ognuno di loro ha nei confronti del proprio viaggio e del proprio passaggio identitario. 

Tre concetti sono stati fondamentali:

  1. il concetto di LUOGO, ci vuole un luogo, uno spazio che non ha ancora luogo per essere in cammino alla ricerca di sé e questo non può prescindere dal rapporto con l’Altro (un luogo anche immaginario), un luogo le cui coordinate devono a lungo fluttuare, per consentire il viaggio per evolvere e raggiungere il nuovo, il non pensato.
  1. L’ATMOSFERA che rimanda a tutte le turbolenze possibili, ma anche implicala necessità di sereno, le colleghe, gli operatori delle cooperative e Beppe, l’attore che hanno dialogato con i ragazzi, hanno avuto il compito di generare coordinate climatiche temperate, atmosfere al riparo da stereotipie e pregiudizi, creando un clima che ha consentito di per avviare un processo naturale in modo da creare un enzima, un ambiente facilitante per poter narrare liberamente e trasformare.
  1. ATTIVITA’ DI REVERIE, attivare quel laboratorio ancora misterioso che crea movimento-immagine- parole-simboli, costruire una storia, condividere l’esperienza valorizza la capacità di sognarsi insieme, attività di pensare, esprimere emozioni e angosce che hanno bisogno di una mente permeabile, una mente di gruppo che accolga e trasformi le emozioni, le restituisca in modi più tollerabile trasformate in mattoncini per il pensiero.

Lo psicoanalista con la sua formazione è un operatore, con più consapevolezza e più spinta e motivazione a cercare pensabilità a quello che succede nella relazione complessa con gli adolescenti, con e tra gli operatori : è un facilitatore naturale  del buon funzionamento della mente individuale, gruppale ed istituzionale.     Mette    a disposizione gli strumenti  fondamentali del mestiere ovvero  accoglienza,    condivisione,  empatia,  rappresentabilità  e  trasformabilità  delle emozioni,  esplorazione dei fenomeni transferali e contro-transferali ricerca  di  senso  e  significato  alla  sofferenza  mentale. 

Il gruppo è stimolante a rintracciare aspetti scissi e sequestrati del Sé e a portarli verso l’integrazione Parole, Identità e Nuove Appartenenze, con tutte le attività creative e di interscambio tra studenti e giovani migranti e  alla performance con messa in scena delle loro narrazioni è stata una bella e commovente  esperienza di vita e di conoscenza per studenti, migranti, ma anche per gli insegnanti, operatori, mediatori socio-culturali e socio-sanitari che si occupano della formazione e del problema dell’inclusione e integrazione.

La parola CASA è emersa spesso, anche le storie hanno una casa: SIAMO NOI la loro casa e questo ci fa provare un senso di appartenenza, una nuova appartenenza. La parola è il territorio comune di chi parla e di chi ascolta, ancor prima di essere espressa contiene le attese e i desideri degli altri di coloro a cui è rivolta, è polifonica.

La parola stimola investimenti libidici e lo vediamo dai sorrisi e dagli sguardi di autentica comunicazione tra i giovani, lo scambio non è lineare, ma trasgressivo mette in scena il sogno e il pensiero inconscio.

Per essere Sé si ha bisogno di un Altro, così Altro e Sé sono condizioni necessarie al funzionamento della nostra vita mentale.

La possibilità di ascoltare le narrazioni dei ragazzi tra loro con la loro singolarità e molteplicità, ha portato alla conoscenza del loro processo psichico, per arrivare a una rappresentazione (scena), a una parola, a un’azione.

Ogni parola, poesia o piccola narrazione serve, dà espressione all’uno in rapporto all’altro.

Tutti i testi sono stati scritti in seguito a incontri con giovani richiedenti asilo durante l’anno scolastico. Essi sono nati attraverso un ascolto attivo e metodo autobiografico in funzione delle attività del progetto “Adolescenti e Migranti. Racconti in cammini: Parole, Identità e Nuove Appartenenze”.

Il progetto ha come obiettivo:

 Aiutare gli adolescenti e i migranti, attraverso la parola e altri linguaggi come il disegno e la musica, a mettersi in contatto con emozioni intense, con le difese che la mente adotta per negarle, per poterle riconoscere, e imparare a capirle e gestirle. Attraverso lo scambio e l’ascolto, adolescenti e migranti possono avvicinarsi, rispecchiarsi ed empatizzare l’uno verso l’altro. Questo sblocco e questo contatto con sé e con l’altro può essere occasione e motivo di crescita. La narrazione orale si organizzerà verso un libro vivente presentato attraverso un titolo ed un disegno.

Come raggiungere questo obiettivo:

Attraverso la narrazione e la messa in scena delle esperienze sensoriali: suono, movimento, ritmo, immagini, fantasie, disegni. Verranno poi aggiunte le parole significative e un piccolo testo scritto nella lingua madre e in italiano.

Le narrazioni ci aiutano a vedere qualcosa che era davanti ai nostri occhi e che non vedevamo. Sottolineare il valore delle esperienze di persone con cui entriamo in contatto e che la società rende mute, quindi inesistenti. 

Scrive Freud: “Nella vita psichica del singolo, l’Altro è regolarmente presente come modello, come oggetto, come soccorritore, come nemico, pertanto la psicologia individuale è al tempo stesso sin dall’inizio psicologia sociale”.

La capacità di identificazione empatica non è solo innata ma è una conquista che si accompagna alla consapevolezza della nostra identità personale e a una più elevata capacità di pensiero.

In ambito psicologico e terapeutico esiste una lunga tradizione di tipo narrativo. L’autobiografia, ad esempio, è usata per raccontarsi ripercorrendo le tappe salienti della propria vita attraverso gli oggetti, le persone e i luoghi che hanno contribuito a caratterizzarla. Il racconto in cammino è stato efficace negli adolescenti studenti e migranti per stimolare il ricorso all’immaginazione e alla creatività. La lettura e la creazione di narrazioni, infatti, aiutano ad avere punti di vista differenti rispetto a problemi di varia natura, tra questi il lutto, il senso di perdita e di perdersi.

Azioni, Racconti, Musica, Rappresentazione grafica, sono espressioni del Sé nell’esperienza d’incontro con l’Altro diverso e con aspetti non conosciuti di sé. In tal modo si creano nuove relazioni, consapevolezze e appartenenze. L’identità si costruisce attraverso la relazione con gli altri, attraverso un riconoscimento di un tempo storico, di un prima e un dopo, nella comprensione ed elaborazione dei traumi ma anche delle esperienze positive. La speranza è poter vivere esperienze nuove che possono colmare i deficit e dare comprensione alle dinamiche ripetitive, comprensione che sostiene il processo di soggettivazione e aiuta a non far fallire il processo di costruzione dell’identità, particolarmente delicato in adolescenza e per chi, come i soggetti migranti, ha subito traumi e sradicamento.

Storie di attesa, attimi di sconforto, di disperazione, sprazzi di speranza. Una poesia, una frase, le parole di una canzone o semplicemente uno sguardo pieno di affetto può dar conforto a tutti i giovani che hanno conosciuto la durezza della vita.

Ogni parola racchiude tutto ciò che i giovani hanno vissuto, il significato di ciò che hanno raccolto dalla condivisione dell’esperienza del narrarsi agli altri ed anche tutti noi (adulti) ci siamo arricchiti di nuovi significati, di conoscenza e di speranza. La narratività, infatti, affonda le sue radici nella parola stessa. Essa dispiega un tempo che vive nella stessa parola attraverso i significati che assume nell’esistenza, divenendo “luogo di vita e di speranza”. Creare una narrazione è un processo attivo e costruttivo, che dipende dalle risorse personali e culturali. 

Il Progetto si è svolto attraverso diversi steps successivi:

a) Presentazione del progetto nelle Scuole (licei di Rimini e Riccione) e nelle Associazioni che si prendono cura di migranti (cooperative CAD e Cento Fiori)

b) Incontro con gli adolescenti nelle classi

c) Incontro con i migranti

d) Esperienza di narrazione con gli adolescenti nelle classi

e)  Incontro migranti e adolescenti insieme alle psicoanaliste-psicoterapeute e agli artisti che li aiuteranno sia nel racconto che nella costruzione della messa in scena.

f) Compatibilmente con la situazione del Covid si svolgeranno due performance: 

-una prima rappresentazione con gli studenti liceali, i ragazzi migranti e gli insegnanti e i genitori nell’aula Magna del liceo Volta Fellini di RiccioneVenerdì mattina ore 10, 

-seconda rappresentazione pubblica come punto di arrivo del lavoro fatto insieme all’attore che seguirà le attività aperta a tutta la cittadinanza mercoledì 25 maggio ore 20,30 al Mulino di Amleto Teatro via del Castoro 7 Grotta Rossa Rimini

Collaboratrici del progetto:

Dott.ssa Cinzia Carnevali- Psicoanalista SPI, IPA, SIPsA-COIRAG del gruppo nazionale PER (Psicoanalisti europei per i rifugiati).

Dott.ssa Gabriella Vandi SPI-IPA del gruppo nazionale PER (Psicoanalisti europei per i rifugiati).

partecipante Gr. PER

Dott.ssa Laura Ravaioli- Psicoanalista SPI, IPA, IPA Committee per le Nazioni Unite referente del gruppo nazionale PER (Psicoanalisti europei per i rifugiati).

Dott.ssa Elisa Facondini Psicoanalista SPI-IPA

Dott.ssa Sonia Saponi Psicoterapeuta SIPsA-Coirag

Dott.ssa Rita Arianna Belpassi Psicoterapeuta SIPsA-Coirag

Dott.ssa Greta Nardi Psicoterapeuta Coirag

Dott.ssa Sabrina Innocenti Psicoterapeuta Tavistock

Collaboratrici Associazione Arcobaleno: Giorgia Cocco e Valentina Di Cesare 

Cooperativa CAD Nicolas, Alex e Ouley.

Cento Fiori:Nicoletta Russo

Attore: Beppe Chirico

Videomaker: Luca Mussoni

Responsabile del Progetto 

Dott.ssa Cinzia Carnevali Psicoanalista SPI-SIPsA-Coirag

Mail : cinziacarnevali@libero.it

Referente Dott.ssa Sonia Saponi psicoterapeuta Sipsa-Coirag

Mail : soniasaponi@virgilio.it